VILLA DEL MUSICISTA: IL VIALE DELLE MERAVIGLIE Pt.4
3 Gennaio 2022IL GRANDE CARCERE ABBANDONATO
17 Gennaio 2022Buongiorno amici di Real Urbex! Siamo arrivati alla parte finale di questa megagalattica Villa del musicista.
Vi svelo ora cosa abbiamo trovato alla fine dell’ennesimo ed ultimo viale…la casa del custode!
Non troppo grande e divisa su due piani, l’entrata per accedere al piano superiore è possibile anche da terra grazie ad una scalinata, corrimano in ferro verde e un portone di legno marrone completamente spalancato.
Andiamo in ordine però, decidiamo di partire dal piano terra; una porta, nasconde forse un magazzino, ed è incassato all’interno della struttura della scalinata che porta su, intorno invece, ci sono finestre dalle persiane ormai marce e un portone in legno marrone aperto. Varchiamo così la soglia, dietro il portone una grande portafinestra è sempre in legno ma arricchita da piccoli vetri che formano quasi un disegno a nido d’ape. L’ambiente che ci accoglie emana ancora il calore di chi vi ha vissuto, non è troppo sporco anzi, ancora quasi intatto e curato come quando fu lasciato. Alla nostra destra si apre un ampio salone, il pavimento è in ceramica rosata; intorno alla sala vi sono ancora i termosifoni in ghisa esattamente posizionati sotto le finestre, un passeggino giocattolo color arancio ci svela chiaramente che qui vivesse anche una bambina, una tavola per stirare è chiusa e giace a terra.
In questa sala vi è anche un camino in muratura, è bellissimo! La parte alta di color bianco è decorata da una lastra di marmo rosata, la parte più in basso dove viene messa a bruciare la legna, è invece decorata da pietre grezze. Torniamo indietro, uno sguardo più accurato all’atrio della casa, un mazzo di chiavi è appoggiato su di un muretto e sembra sia ricco di passpartout per una palestra e forse anche per le stanze e il portone della Villa madre. A sinistra un mobile in legno lucido dalle ante spalancate, ci fa notare quante coppe da competizione siano state vinte dal custode e dalle squadre da lui allenate. Andiamo avanti…arriviamo in cucina.
Qui è tutto sulle tonalità del marrone, pavimento, piastrelle e muratura di cui è composta la cucina. Sul lavandino è stato abbandonato un seggiolino per auto da bambini, è rosso e ancora in ottime condizioni, in giro ci sono articoli per la pulizia della casa, cacao in polvere per la colazione e vari suppellettili. Aver lasciato residui di cibo non è stata una buona idea, i topi hanno fatto festa e dagli escrementi si deduce che ne siano passati di belli grossi.
Certi di aver esplorato tutto ci dirigiamo al piano superiore…
Con attenzione e in silenzio, uno alla volta saliamo la scalinata.
Che spettacolo! È tutto intatto…le pavimentazioni qui sono differenti in ogni ambiente, partiamo dal bagno, è piccolino ma con tutto il necessaire per la cura quotidiana della persona, lavandino, wc, bidet e vasca da bagno, le mattonelle sono bianche con decori marroni. Nel salone c’è un tavolo tondo, coperto da una tovaglia rossa con sopra tanti oggetti di poco conto e fogli di carta. Un armadio appoggiato a parete ha le ante spalancate, all’interno non c’è più niente se non una cornice con l’immagine foto di una bambina (probabilmente la figlia). Dal soffitto scende una scala in ferro di quelle retrattili, salendola ci porta in soffitta, ormai scarna anch’essa. Ci dirigiamo nella camera da letto, è piccola e accogliente, si sviluppa in profondità come un rettangolo…all’interno non vi è quasi più niente se non due mobiletti tipo settimino e qualche libro in giro. Le pareti dell’interno della casa sono variopinte e in qualche punto sono state abbellite con adesivi che raffigurano fiori e farfalle, camminando ci siamo sorpresi trovando nel pavimento una botola coperta da un’asse di legno…come le mosche tutti radunati lì intorno, alla fine giungiamo alla conclusione che fosse il passaggio interno per arrivare facilmente al piano di sotto magari nei giorni di pioggia, evitando così il passaggio esterno.
Anche qui c’è una cucina…le dimensioni sono veramente piccole infatti per mangiare non c’è un vero e proprio tavolo ma una penisola, comunque nell’essenzialità non manca niente, dal forno al lavandino per finire con la macchina a gas. Che dire, questa casetta è una piccola bomboniera! L’abbandono non si sa per certo a quando risalga, la cosa invece certa è che lasciare tutto marcire in questo modo è un vero peccato…
Si conclude così questa meravigliosa esperienza esplorativa…se vi è piaciuta cliccate sull’icona a cuore in basso e se volete lasciate un commento.
Il team Real Urbex vi saluta e vi aspetta al prossimo articolo per un viaggio tutto nuovo!
Vi svelo ora cosa abbiamo trovato alla fine dell’ennesimo ed ultimo viale…la casa del custode!
Non troppo grande e divisa su due piani, l’entrata per accedere al piano superiore è possibile anche da terra grazie ad una scalinata, corrimano in ferro verde e un portone di legno marrone completamente spalancato.
Andiamo in ordine però, decidiamo di partire dal piano terra; una porta, nasconde forse un magazzino, ed è incassato all’interno della struttura della scalinata che porta su, intorno invece, ci sono finestre dalle persiane ormai marce e un portone in legno marrone aperto. Varchiamo così la soglia, dietro il portone una grande portafinestra è sempre in legno ma arricchita da piccoli vetri che formano quasi un disegno a nido d’ape. L’ambiente che ci accoglie emana ancora il calore di chi vi ha vissuto, non è troppo sporco anzi, ancora quasi intatto e curato come quando fu lasciato. Alla nostra destra si apre un ampio salone, il pavimento è in ceramica rosata; intorno alla sala vi sono ancora i termosifoni in ghisa esattamente posizionati sotto le finestre, un passeggino giocattolo color arancio ci svela chiaramente che qui vivesse anche una bambina, una tavola per stirare è chiusa e giace a terra.
In questa sala vi è anche un camino in muratura, è bellissimo! La parte alta di color bianco è decorata da una lastra di marmo rosata, la parte più in basso dove viene messa a bruciare la legna, è invece decorata da pietre grezze. Torniamo indietro, uno sguardo più accurato all’atrio della casa, un mazzo di chiavi è appoggiato su di un muretto e sembra sia ricco di passpartout per una palestra e forse anche per le stanze e il portone della Villa madre. A sinistra un mobile in legno lucido dalle ante spalancate, ci fa notare quante coppe da competizione siano state vinte dal custode e dalle squadre da lui allenate. Andiamo avanti…arriviamo in cucina.
Qui è tutto sulle tonalità del marrone, pavimento, piastrelle e muratura di cui è composta la cucina. Sul lavandino è stato abbandonato un seggiolino per auto da bambini, è rosso e ancora in ottime condizioni, in giro ci sono articoli per la pulizia della casa, cacao in polvere per la colazione e vari suppellettili. Aver lasciato residui di cibo non è stata una buona idea, i topi hanno fatto festa e dagli escrementi si deduce che ne siano passati di belli grossi.
Certi di aver esplorato tutto ci dirigiamo al piano superiore…
Con attenzione e in silenzio, uno alla volta saliamo la scalinata.
Che spettacolo! È tutto intatto…le pavimentazioni qui sono differenti in ogni ambiente, partiamo dal bagno, è piccolino ma con tutto il necessaire per la cura quotidiana della persona, lavandino, wc, bidet e vasca da bagno, le mattonelle sono bianche con decori marroni. Nel salone c’è un tavolo tondo, coperto da una tovaglia rossa con sopra tanti oggetti di poco conto e fogli di carta. Un armadio appoggiato a parete ha le ante spalancate, all’interno non c’è più niente se non una cornice con l’immagine foto di una bambina (probabilmente la figlia). Dal soffitto scende una scala in ferro di quelle retrattili, salendola ci porta in soffitta, ormai scarna anch’essa. Ci dirigiamo nella camera da letto, è piccola e accogliente, si sviluppa in profondità come un rettangolo…all’interno non vi è quasi più niente se non due mobiletti tipo settimino e qualche libro in giro. Le pareti dell’interno della casa sono variopinte e in qualche punto sono state abbellite con adesivi che raffigurano fiori e farfalle, camminando ci siamo sorpresi trovando nel pavimento una botola coperta da un’asse di legno…come le mosche tutti radunati lì intorno, alla fine giungiamo alla conclusione che fosse il passaggio interno per arrivare facilmente al piano di sotto magari nei giorni di pioggia, evitando così il passaggio esterno.
Anche qui c’è una cucina…le dimensioni sono veramente piccole infatti per mangiare non c’è un vero e proprio tavolo ma una penisola, comunque nell’essenzialità non manca niente, dal forno al lavandino per finire con la macchina a gas. Che dire, questa casetta è una piccola bomboniera! L’abbandono non si sa per certo a quando risalga, la cosa invece certa è che lasciare tutto marcire in questo modo è un vero peccato…
Si conclude così questa meravigliosa esperienza esplorativa…se vi è piaciuta cliccate sull’icona a cuore in basso e se volete lasciate un commento.
Il team Real Urbex vi saluta e vi aspetta al prossimo articolo per un viaggio tutto nuovo!