TANA DELL’ARTISTA: DALLE STELLE ALLE STALLE
1 Febbraio 2023TANA DELL’ARTISTA: IL PIANO SUPERIORE
27 Febbraio 2023Chi abitava questo palazzo, credo fosse stato un artista, per passione o per mestiere non lo sapremo mai, ma vi racconto che oltre ai bozzetti su carta, qui c’erano anche una serie di statue e statuine fatte di argilla, pietra e terracotta. Alcuni possiamo definirle opere incompiute, altre portate a termine e lasciate lì, rappresentavano: colonne, volti, un mezzobusto e altro indecifrabile.
Una camera è adibita a salone, ci sono sedie vecchie e sporche e un camino, le pareti sono per metà di colore blu acceso, il soffitto decorato. Sopra il camino c’è una cornice a giorno, al suo interno una foto in bianco e nero che però non riesco a vedere bene cosa ritrae. Sporcizia e qualche oggetto di ogni genere giace a terra.
Vado avanti, la mia bodycam è sempre in modalità di ripresa, e questo mi dà la possibilità di girare tranquillamente, senza preoccuparmi di perdere qualche dettaglio che potrebbe rivelarsi importante. Sono in una vecchia cucina, o per meglio dire ciò che ne rimane, mobilio scarsissimo e mal conservato. A sinistra c’è un letto di fortuna, scarti di genere alimentare e la modalità di sistemazione delle cose mi fa pensare che tempo addietro ha protetto qualcuno da intemperie.
Un altro bagnetto non cattura la mia attenzione poiché le condizioni lasciano decisamente a desiderare.
Sopra di esso un vecchio giradischi…il suo design non è sicuramente come ve lo aspettate mentre leggete questo racconto, è forse un po’ più moderno e soprattutto di meno elegante, tanto che potrei definirlo come una versione adatta per i luoghi di lavoro. Accanto un altro bozzetto di carboncino su carta e niente di più. La sensazione di essere osservata si fa sempre più intensa…
Appuntamento al prossimo articolo per continuare il racconto di questa affascinante esplorazione!
Photo:
@luconileonard
@fn_urbex
Di tutto un po’
In giro e sparpagliati, troviamo tanti materiali per la realizzazione delle opere che finora ho descritto, ma una cosa mi ha fatto sorridere e tornare indietro nel tempo…la casetta simbolo del Mulino Bianco in versione davvero vintage! Nonostante sia sporca e rotta ha sempre il suo fascino.Uno sguardo altrove
Lascio che i miei compagni raccolgano il loro materiale in autonomia, io mi dirigo verso le stanze che ancora personalmente non ho esplorato. Una di esse è completamente vuota ma comunque molto affascinante, è molto ampia e luminosa, nonostante fuori il cielo sia grigio. Il soffitto è finemente decorato, le pareti sono di colore beige chiaro e su alcune di esse posso vedere che sono rimaste intatte e attaccate delle placche di marmo, che posso descrivere come cornici. L’umidità e la muffa stanno invadendo i muri, la polvere e il fogliame danzano ad ogni folata di vento e correnti d’aria che entrano dalle finestre spalancate. Mi guardò un po’ attorno, a partire dalla stanza dove mi trovo, posso notare che ce ne sono altre e tutte comunicanti…cosa troverò? Scopriamolo insieme!Qualcuno ci ha bivaccato
Proseguendo attraverso un’altra stanza vuota e dalle stesse caratteristiche della precedente, mi imbatto ora in un’ala che ha tutto l’aspetto di essere stata vissuta forse da qualche senzatetto.Una camera è adibita a salone, ci sono sedie vecchie e sporche e un camino, le pareti sono per metà di colore blu acceso, il soffitto decorato. Sopra il camino c’è una cornice a giorno, al suo interno una foto in bianco e nero che però non riesco a vedere bene cosa ritrae. Sporcizia e qualche oggetto di ogni genere giace a terra.
Vado avanti, la mia bodycam è sempre in modalità di ripresa, e questo mi dà la possibilità di girare tranquillamente, senza preoccuparmi di perdere qualche dettaglio che potrebbe rivelarsi importante. Sono in una vecchia cucina, o per meglio dire ciò che ne rimane, mobilio scarsissimo e mal conservato. A sinistra c’è un letto di fortuna, scarti di genere alimentare e la modalità di sistemazione delle cose mi fa pensare che tempo addietro ha protetto qualcuno da intemperie.
Un altro bagnetto non cattura la mia attenzione poiché le condizioni lasciano decisamente a desiderare.
L’ultima parte del corridoio…
Eccomi giunta verso l’ultimo tratto esplorabile. L’aria è strana, sembra quasi di essere osservati… Al centro del corridoio un carrello molto grande padroneggia, è di quelli che vengono trainati da auto o camion, la base in legno e le ruote ancora perfettamente gommate da pneumatici in buone condizioni. Fa quasi strano vederlo parcheggiato lì, senza soprattutto riuscire a capirne il motivo.Sopra di esso un vecchio giradischi…il suo design non è sicuramente come ve lo aspettate mentre leggete questo racconto, è forse un po’ più moderno e soprattutto di meno elegante, tanto che potrei definirlo come una versione adatta per i luoghi di lavoro. Accanto un altro bozzetto di carboncino su carta e niente di più. La sensazione di essere osservata si fa sempre più intensa…
Laddove non vi è più un corpo…
Girandomi noto un particolare davvero inquietante e interessante allo stesso tempo. Sulla parete alle mie spalle, è stata disegnata e dipinta una vera e propria opera d’arte! L’immagine rappresenta una porta semiaperta e una donna che vi affaccia attraverso, vestita solo della sua bellezza; i capelli lunghi e sciolti, che scaldano le sue spalle nude. Il punto per creare questa rappresentazione, è stato scelto sicuramente con estrema cura e ragionamento, tanto da renderlo così tanto reale da creare quasi una sensazione di disagio. Sarei curiosa di sapere chi è la donna, e se magari un tempo, proprio lei ha vissuto tra quelle mura.Appuntamento al prossimo articolo per continuare il racconto di questa affascinante esplorazione!
Photo:
@luconileonard
@fn_urbex