LO CHALET DEL CARRETTO – pt.1
3 Ottobre 2022IL BORGO FANTASMA DEI FICHI D’INDIA
17 Ottobre 2022Arrivati al primo piano lo scenario assume un aspetto molto diverso, nella prima stanza che esploriamo, troviamo una camera da letto completa ma smontata, lo stile è vintage ma ben tenuto, il soffitto è arricchito da travi di legno chiare che hanno tutto l’aspetto di essere nuove e parecchio materiale edile e stato disposto al centro della camera. Curiosi, ci affrettiamo a proseguire l’esplorazione.
Attraversando camere e corridoi, ci imbattiamo in un salone con tanto di portone blindato e citofono, una saletta con due poltrone e uno specchio antico appoggiato a terra, e per finire un bagnetto, piccolo, sulle tonalità del rosa. A questo punto il cerchio si chiude… la struttura era in fase di ristrutturazione, i soldi ad un certo punto finiti, e il sogno di realizzare dei mini appartamenti svanito nel nulla. L’investimento da affrontare era parecchio, gli infissi nuovi esaltano la qualità del materiale, mentre le ragnatele e la sporcizia raccontano gli anni trascorsi senza nessun operaio che lavorasse all’interno per portare a termine il progetto.
Negli ambienti di questo specifico e futuro mini appartamento vi sono armadi ancora pieni di vestiti, oggetti sacri e non, e quadri di rilevante bellezza.
IL CARRETTO
Uscendo dalla casa, ci imbattiamo in un mezzo davvero bello, è un carretto molto antico che nonostante sia scolorito e con i giunti in ferro pieni di ruggine, ancora racconta la sua meravigliosa storia. Il legno della cui struttura è formato, ha retto ad anni di piogge ed umidità, le decorazioni che lo arricchiscono sono ancora ben visibili e di primo impatto è molto simile ai famosi carretti Siciliani. La voglia di fare uno scatto su di esso è talmente tanta che prestando moltissima attenzione, mi faccio aiutare a realizzare questo desiderio.
Alle spalle del carretto c’è una piccola altra struttura, è vuota e appoggiata a una colonna una moto vecchio stile aspetta di essere fotografata per salvare la propria bellezza negli anni che verranno.
LA CHIESA DELLE LACRIME
Attraversando una fitta boscaglia, ad un certo punto vediamo spuntare prima un campanile, poi la chiesa annessa. Il portone di entrata è serrato dalla folta vegetazione che sta prendendo il sopravvento, ma girandole attorno, una porta spalancata ci invita ad entrare. Una piccola stanza ed un corridoio, con una trave caduta, ci danno il benvenuto; qualche passo ancora, è qualcosa di veramente emozionante si apre ai nostri occhi!
La storia narra, che questa location è meta di fotografi ed esploratori in arrivo da ogni parte del mondo, insomma una vera perla! La cupola, i soffitti e le pareti, sono finemente affrescate, decorate e arricchite da marmo e raffigurazioni color oro.
Al centro vi sono solo tre panche in legno scuro veramente ben conservate, e su di una è adagiato un abito vescovile di colore rosso acceso.
Una lastra di marmo ci illumina sulla data di creazione e allestimento della chiesa, parliamo del 1927 e ci indica con esattezza chi bisogna ringraziare, il professore dottore Don Olderico Colocci.
È molto piccola la struttura, davvero raccolta, divide l’altare dall’ambiente con le panche, un cancelletto basso in ferro ora aperto. Ai piedi dell’altare una sorta di teca in legno, che sembra quasi avere la forma di una bara, al suo interno ha solo fogli di giornale stropicciati, su di esso invece, si eleva una statua a colori che rappresenta la sacra famiglia. Il manufatto è ancora ben conservato fondamentalmente, se non fosse per la testa di Giuseppe, che qualcosa o qualcuno ha fatto cadere giù ( un rammarico indescrivibile).
Sono sincera, descrivere questa perla nei minimi dettagli non renderebbe comunque l’idea, ed è per questo motivo che preferisco lasciarvi alle immagini che troverete qui in basso.
Grazie a tutto il team Real Urbex, che come di consueto mette il massimo impegno per trasportarvi ogni volta in un viaggio fantastico fatto di parole immagini e video.
Vi aspettiamo anche su tutte le altre nostre piattaforme social: YouTube Instagram Facebook Tiktok A lunedì prossimo!
Negli ambienti di questo specifico e futuro mini appartamento vi sono armadi ancora pieni di vestiti, oggetti sacri e non, e quadri di rilevante bellezza.
IL CARRETTO
Uscendo dalla casa, ci imbattiamo in un mezzo davvero bello, è un carretto molto antico che nonostante sia scolorito e con i giunti in ferro pieni di ruggine, ancora racconta la sua meravigliosa storia. Il legno della cui struttura è formato, ha retto ad anni di piogge ed umidità, le decorazioni che lo arricchiscono sono ancora ben visibili e di primo impatto è molto simile ai famosi carretti Siciliani. La voglia di fare uno scatto su di esso è talmente tanta che prestando moltissima attenzione, mi faccio aiutare a realizzare questo desiderio.
Alle spalle del carretto c’è una piccola altra struttura, è vuota e appoggiata a una colonna una moto vecchio stile aspetta di essere fotografata per salvare la propria bellezza negli anni che verranno.
LA CHIESA DELLE LACRIME
Attraversando una fitta boscaglia, ad un certo punto vediamo spuntare prima un campanile, poi la chiesa annessa. Il portone di entrata è serrato dalla folta vegetazione che sta prendendo il sopravvento, ma girandole attorno, una porta spalancata ci invita ad entrare. Una piccola stanza ed un corridoio, con una trave caduta, ci danno il benvenuto; qualche passo ancora, è qualcosa di veramente emozionante si apre ai nostri occhi!
La storia narra, che questa location è meta di fotografi ed esploratori in arrivo da ogni parte del mondo, insomma una vera perla! La cupola, i soffitti e le pareti, sono finemente affrescate, decorate e arricchite da marmo e raffigurazioni color oro.
Al centro vi sono solo tre panche in legno scuro veramente ben conservate, e su di una è adagiato un abito vescovile di colore rosso acceso.
Si respira un’aria così bella…pace, tranquillità e fede.
Una lastra di marmo ci illumina sulla data di creazione e allestimento della chiesa, parliamo del 1927 e ci indica con esattezza chi bisogna ringraziare, il professore dottore Don Olderico Colocci.
È molto piccola la struttura, davvero raccolta, divide l’altare dall’ambiente con le panche, un cancelletto basso in ferro ora aperto. Ai piedi dell’altare una sorta di teca in legno, che sembra quasi avere la forma di una bara, al suo interno ha solo fogli di giornale stropicciati, su di esso invece, si eleva una statua a colori che rappresenta la sacra famiglia. Il manufatto è ancora ben conservato fondamentalmente, se non fosse per la testa di Giuseppe, che qualcosa o qualcuno ha fatto cadere giù ( un rammarico indescrivibile).
Sono sincera, descrivere questa perla nei minimi dettagli non renderebbe comunque l’idea, ed è per questo motivo che preferisco lasciarvi alle immagini che troverete qui in basso.
Grazie a tutto il team Real Urbex, che come di consueto mette il massimo impegno per trasportarvi ogni volta in un viaggio fantastico fatto di parole immagini e video.
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