LA VILLA DEL PRIMARIO
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La location di cui vi parliamo oggi è totalmente immersa nel verde, la storia narra, di un inizio di ristrutturazione finito prima del compimento a causa di un fallimento economico. L’area da esplorare è vasta, e vedrete, anche attraverso le immagini in allegato come varia il panorama da un lato all’altro dell’edificio. Non mancherà una struttura a dir poco STRAORDINARIA, che da anni è meta di esploratori da ogni parte del mondo. In questo articolo vi racconteremo come l’hanno vista i nostri occhi e come ci ha pervaso le nostre anime… ora non mi resta che augurarvi Buon Viaggio!
Zaini in spalla e strumenti per foto e video in mano, iniziamo a percorrere un lungo sentiero tra le sterpaglie.
L’aria è mite e il sole accarezza i nostri corpi, creando delle simpatiche ombre di noi stessi.
Ormai giunti quasi alla fine del percorso, in lontananza riusciamo a scorgere, quella che sarà, la nostra meta.
Uno sguardo veloce intorno a noi, a destra, una struttura dalle precarie condizioni e il tetto ormai inesistente, è serrata da una grata di acciaio molto spesso; attraverso i buchi, dà l’aria di essere stata una rimessa piuttosto che un luogo abitabile. Davanti a noi e a sinistra, si espande un’altra struttura, che stavolta ha tutta l’aria di essere una soluzione abitativa con chissà quali meraviglie all’interno, tutte da scoprire!
Fondamentalmente sembra di essere in un grande parco, ormai incolto e con l’erba alta. La location ha la forma di una L vista dall’alto, ed è completamente aperta quasi in ogni punto. Bene, bando alle ciance perché è ora di iniziare!
Entriamo in una stanza che ha tutta l’aria di essere una cantina, la porta è staccata e adagiata sul terreno esterno.
Uno specchio antico è attaccato in modo rudimentale ad una colonna, poi c’è una mensola e un tavolo di legno, con sopra latte di vernice e collanti. Un quadro a giorno, nel suo interno ospita una pergamena datata 1971, che rappresenta un’onorificenza verso il possibile proprietario dello stabile, il dettaglio da me colto è il linguaggio spagnolo utilizzato nella scrittura. Tra gli altri dettagli vi è un cartello utilizzato nei cantieri durante i lavori in corso, vari attrezzi da giardino, e un bellissimo televisore antico purtroppo incastrato a forza in un angolo di questo ambiente. Le pareti sono colore bianco sporco, tipico di un intonaco grezzo, alla nostra destra una porta aperta ci invita a proseguire verso l’interno dell’ abitazione.
Ci troviamo quindi in un salone, abbiamo sceso tre gradini in pietra e davanti ai nostri occhi si apre un mondo.
Le pareti sono bianche e bruzzolose, i battiscopa in legno chiaro e il pavimento a listelli che si incrociano fra loro sembrano essere di pietra dura. Padroneggia un bel camino in fondo alla stanza, in peperino grigio ha da entrambi i lati delle sedute in pietra e mattoncini; sopra di esso suppellettili e oggetti vari, sotto i ferri per gestire legna e fuoco e una griglia in acciaio. Il riscaldamento probabilmente era autonomo, visti i termosifoni in ghisa appesi alle pareti; un mini frigo ha la porta completamente aperta e lascia vedere il suo interno, ovviamente vuoto e caratterizzato dal colore verde tenue. È vero, ho scritto che il camino padroneggia, ma non è così! Infatti alle nostre spalle c’è un’enorme macina! È di quelle antiche e ancora perfettamente conservata! Mi piacerebbe sapere quale prodotto veniva da essa polverizzato…ma ormai non esiste più nessuno scarto che possa esaudire questa mia domanda…
Una sedia in legno con seduta di paglia è posta davanti alla macina e questo fa nascere nella mia testa, l’immagine di un contadino o della sua consorte, che controlla la produzione in fase di sviluppo.
All’interno di questo salone ci sono tanti quadri sulle pareti, alcuni raffigurano la città, altri sono creazioni artistiche, inoltre due tv una accanto all’altra sono evidentemente più moderne rispetto a quella precedentemente trovata, seppur parliamo ancora di oggetti vintage.
Ci spostiamo nella cucina, mobilio in legno chiarissimo, cassetti e sportelli aperti ci mostrano pentole, piatti e posate lucide; dei boccali in terracotta sono uno accanto all’altro e ognuno di essi ha inciso un motto… davvero simpatici! Un grande barattolo, contiene ancora delle olive denocciolate, ma è difficile stabilire la qualità e il colore originale, il tempo ha portato le sue variazioni.
Proseguendo verso il bagno, abbiamo a destra un mobiletto di colore marrone, sopra c’è una bottiglia di liquore davvero particolare! Sembra essere fatta di legno, intarsiata e lavorata come del resto anche il tappo, ha la testa di un leone in rilievo, incollata su un lato.
Entriamo ora nel bagno e la prima impressione è quella che chiunque avesse scelto ceramiche e sanitari aveva un grande stile.
Il pavimento è chiaro con dei fiori, le pareti sono di mattonelle grigio chiaro, i sanitari seppure evidentemente vintage, sono di colore rosa e dal design a forma di conchiglia. Solo la vasca da bagno è un modello standard rivestita con le stesse piastrelle delle pareti; abbiamo poi un boiler per l’acqua calda e i termosifoni stavolta in alluminio bianco.
Usciamo e ci dirigiamo al piano di sopra salendo una scala dai gradini rivestiti con le stesse pietre della sala e il corrimano in legno massiccio scuro.
Alla prossima settimana con il continuo del nostro racconto!
Il Team di Real Urbex