LE GRANDI TERME ABBANDONATE – PT.1
9 Maggio 2022LA LEZIONE È FINITA
23 Maggio 2022Ci siamo lasciati con l'imbocco di un lungo corridoio dove, alla fine di esso, delle scale ci accompagneranno ai piani alti, una grossa porta è semiaperta e all’interno si vede perfettamente il bancone di un bar, una reception e una sala. Da qui i pazienti potevano accedere all’assegnazione delle camere, destinato ovviamente a chi aveva bisogno di terapie più lunghe, oppure a chi si recava in questo centro da posti decisamente più lontani. In totale tre piani, di cui uno, la mansarda, riservata credo al personale come ulteriore deposito di merci di vario tipo.
Dal concierge ci spostiamo in un corridoio dove, tra le varie stanze buie e semivuote, fa capolino un bellissimo biliardo impolverato, con tanto di stecca appoggiata e palline sparse per il suo manto verde ancora intatto...che voglia di giocare! Ma la voglia di esplorare prende il sopravvento e un mucchio di oggetti accatastati cattura la nostra attenzione; vicino a essi, una porta spalancata che porta a un grandissimo salone: avevamo scovato la sala da pranzo!
Il salone, distinguibile dal dualismo di colori prugna e crema e dalla pavimentazione a mattonelle con motivi rotondeggianti, metteva in mostra credenze con tutti i servizi di piatti e bicchieri di svariate misure. In un tavolo più distante facevano capolino pentolame vario e mattarelli in legno di diversa lunghezza. Altoparlanti grigio chiari capeggiavano sui muri sparsi qua e là per la stanza, anche se stonavano un po' con i particolari lampadari in legno del soffito.
Le due aree riservate al ricovero erano composte da stanze di media grandezza, le finestre si affacciavano su di un bel paesaggio e tutto il giorno facevano entrare una gran quantità di luce, necessaria, per destare sensazione di benessere e rilassatezza. A terra lungo i corridoi e nelle stanze non c’era pavimento fatto di mattonelle ma moquette. Di colore verde bottiglia, credo fosse studiata per non disturbare i pazienti stessi tra loro durante il camminamento fra una stanza e l’altra. Le condizioni di questi piani rispetto alla parte sotto sono decisamente migliori, ci sono segni di umidità anche qui, l’assenza di macchinari e l’esposizione al sole delle stanze sono state determinanti per una maggiore conservazione.
L’arredamento delle camere per i pazienti non è attualmente completo in nessuna stanza, quindi guardando un po’ in una un po’ in un’altra possiamo dire che erano composte da letto armadio comodini e televisione. Sarà per la moquette o per la disposizione delle camere lungo i corridoi, ma a me nonostante le condizioni attuali, ha dato più la sensazione di stare in hotel che in un centro medico!
Molto probabilmente, questa struttura non era solo per curarsi, ma per trascorrere weekend all'insegna del relax, anche assieme alla propria famiglia.
Oggi vi abbiamo portato in viaggio in un luogo sicuramente diverso da quelli visti sino ad ora, abbiamo esplorato il dietro le quinte di questi posti che da pazienti solitamente incuriosiscono sempre molto!
Il team Real Urbex vi saluta e vi aspetta la prossima settimana!
Dal concierge ci spostiamo in un corridoio dove, tra le varie stanze buie e semivuote, fa capolino un bellissimo biliardo impolverato, con tanto di stecca appoggiata e palline sparse per il suo manto verde ancora intatto...che voglia di giocare! Ma la voglia di esplorare prende il sopravvento e un mucchio di oggetti accatastati cattura la nostra attenzione; vicino a essi, una porta spalancata che porta a un grandissimo salone: avevamo scovato la sala da pranzo!
Il salone, distinguibile dal dualismo di colori prugna e crema e dalla pavimentazione a mattonelle con motivi rotondeggianti, metteva in mostra credenze con tutti i servizi di piatti e bicchieri di svariate misure. In un tavolo più distante facevano capolino pentolame vario e mattarelli in legno di diversa lunghezza. Altoparlanti grigio chiari capeggiavano sui muri sparsi qua e là per la stanza, anche se stonavano un po' con i particolari lampadari in legno del soffito.
Le due aree riservate al ricovero erano composte da stanze di media grandezza, le finestre si affacciavano su di un bel paesaggio e tutto il giorno facevano entrare una gran quantità di luce, necessaria, per destare sensazione di benessere e rilassatezza. A terra lungo i corridoi e nelle stanze non c’era pavimento fatto di mattonelle ma moquette. Di colore verde bottiglia, credo fosse studiata per non disturbare i pazienti stessi tra loro durante il camminamento fra una stanza e l’altra. Le condizioni di questi piani rispetto alla parte sotto sono decisamente migliori, ci sono segni di umidità anche qui, l’assenza di macchinari e l’esposizione al sole delle stanze sono state determinanti per una maggiore conservazione.
L’arredamento delle camere per i pazienti non è attualmente completo in nessuna stanza, quindi guardando un po’ in una un po’ in un’altra possiamo dire che erano composte da letto armadio comodini e televisione. Sarà per la moquette o per la disposizione delle camere lungo i corridoi, ma a me nonostante le condizioni attuali, ha dato più la sensazione di stare in hotel che in un centro medico!
Molto probabilmente, questa struttura non era solo per curarsi, ma per trascorrere weekend all'insegna del relax, anche assieme alla propria famiglia.
Oggi vi abbiamo portato in viaggio in un luogo sicuramente diverso da quelli visti sino ad ora, abbiamo esplorato il dietro le quinte di questi posti che da pazienti solitamente incuriosiscono sempre molto!
Il team Real Urbex vi saluta e vi aspetta la prossima settimana!