LA VILLA DEL GUARDIANO – PT.1
27 Settembre 2021LA VILLA DEGLI OTTONI – PT.1
11 Ottobre 2021LA VILLA DEL GUARDIANO: Una stanza che ne contiene tre o forse quattro!! Mmm…la storia si fa interessante. In questo ambiente che chiameremo MADRE il primo oggetto che attira la nostra attenzione è un calendario, datato 1982…le date sono essenziali per poter stabilire più o meno sia l’età della struttura, sia quella dell’abbandono degli edifici. In questo caso parliamo di circa 30 o 35 anni di abbandono.
Un lavandino ancora in ottime condizioni è piantato nel muro alla nostra sinistra, esattamente vicino alla finestra, sul lato opposto un camino padroneggia. Dentro è ancora molto sporco è pieno di resti di cenere, carbone e fuliggine; sopra, sul muretto fa da bordatura e cornice, due bottiglie piene di liquido sembrano avere fermato il trascorrere del tempo.
Cosa fosse esattamente il contenuto delle bottiglie non lo so, non ho avuto il coraggio di annusare, il colore dei liquidi era diverso l’uno dall’altro e non ispiravano molta fiducia.
Ora tra il lavabo e il focolare, un’apertura senza la porta ci mostra in sequenza altri due ambienti. È sbarrata con una tavoletta di legno inchiodata al muro ed è come se indicasse un rudimentale divieto di accesso.
Con estrema attenzione Leo e Gianluca decidono di oltrepassarla lo stesso.
Io rimango fuori per continuare a filmare e raccogliere più dettagli possibili.
Mi accorgo che il pavimento in quel posto è particolarmente sconnesso a causa del terremoto, e quindi inizio a dare indicazioni, sia durante la loro permanenza lì dentro, sia nel momento in cui la attraversano per accedere all’area successiva. A terra c’è un topo morto mummificato…che schifo!!
Attendo così il loro ritorno prima di accedere alla stanza che è di fianco al camino. Sin da subito mi rendo conto di quanto sia interessante, ma è meglio non avventurarsi da soli. Qualche minuto…Leo e Gianluca sono nuovamente con me. Entriamo in questa nuova stanza, è grande, luminosa e spartana. Subito alle nostre spalle un armadietto di metallo; all’interno vari utensili, chiodi, viti e un bellissimo alambicco in vetro. Appeso al muro davanti a noi, c’è invece un camice lungo e nero, l’impressione di qualcosa di macabro mi assale.
Fortunatamente la luce calda e avvolgente che entra dalla finestra, riesce a smorzare quasi immediatamente la sensazione che mi si era attaccata addosso. È sempre più evidente il fatto che questo edificio sembri più un labirinto che una comunissima abitazione, ai lati della finestra una opposta all’altra ancora due camere…cosa riserveranno al loro interno?
L’istinto ci consiglia di entrare nell’ambiente dietro la parete dove abbiamo visto il camice nero appeso. Quello che si apre davanti ai nostri occhi è a dir poco inquietante! Il soffitto è composto da pannelli di non so quale materiale, che in un determinato punto sta venendo giù; un picchetto in ferro sostiene le travi pericolanti che fanno parte dello scheletro struttura del tetto.
Metà della stanza è occupata da un divanetto letto singolo con accanto due sedie che fanno da base ad una tavola di legno.
Vista la disposizione, il primo pensiero è stato che questo ambiente probabilmente, veniva utilizzato in qualche modo, per la preparazione dei cadaveri prima di adagiarli nelle rispettive bare.
Tra noi iniziamo a dialogare e scambiarci pensieri ed ipotesi al riguardo, pur sapendo che nessuno mai potrà darci la giusta risposta. Un baule dentro questa camera, contiene all’interno parecchie cose di poco conto.
Usciamo, pieni di dubbi e domande per addentrarci nella stanza sul lato opposto. È vuota e non molto grande, nell’angolo in fondo si vede perfettamente una grossa crepa che sta quasi dividendo il pavimento dalle pareti. È dipinta di azzurro, a terra c’è qualcosa di strano…un panno forse…tutto stropicciato, ammucchiato e sfatto dal tempo.
Sopra e intorno ad esso c’è del liquido rosso ormai rappreso…SANGUE?
Non lo sapremo mai…sappiamo solo che in questa ala dell’edificio si respira un’aria davvero strana, io personalmente non ho avuto belle sensazioni.
A questo punto torniamo indietro, ripercorriamo le scale a scendere ed andiamo ad esplorare l’ultima stanza. È quella incontrata appena siamo entrati nella struttura è che abbiamo deciso di lasciarci per ultima.
Il pavimento qui è dissestato ma non troppo, scatole di legno di media grandezza sono accatastate in un angolo. Il loro contenuto? Carbone per il camino e per qualche altro utilizzo; c’è n’è veramente tanto ammassato anche sul pavimento. Questo ambiente forma tipo una L ,quindi se da un lato troviamo il carbone, dall’altro si sviluppa quasi una sorta di stalla.
Un cancelletto in legno, sorretto ormai solo in parte da un gancio, chiudeva una nicchia che ospita all’interno una grande botte, per il resto troviamo un tavolo con attrezzatura da lavoro e un posto riservato agli animali.
Sicuramente ci aspettavamo che l’area da esplorare fosse molto più grande, ma è evidente che, osservando bene dall’esterno l’edificio, parecchie altre entrate sono state murate e sigillate per sicurezza dopo il sisma.
Anche quest’avventura è giunta al termine…noi di REAL URBEX vi salutiamo e vi ricordiamo che potete lasciare un commento nell’area riservata, alla fine dell’articolo.