LA VILLA DEGLI OTTONI – PT.2
18 Ottobre 2021L’EVENTO: “GUARDARE OLTRE”
8 Novembre 2021In un luogo abbandonato le meraviglie che il mondo animale crea ha catturato la nostra attenzione...
Un cancello in ferro aperto e un viale alberato lunghissimo ci fanno strada verso una bellissima tenuta in completo abbandono. Sotto le nostre scarpe, la terra e le foglie sono come un tappeto morbido, i nostri sguardi incontrano un cielo azzurro come il mare attraverso i rami e le foglie degli alberi.
Con la nostra attrezzatura in mano eccoci arrivati nel giardino della casa...qualche minuto per fare il punto della situazione e via, si parte. Iniziamo proprio da qui! Il terreno non è molto grande e gira tutto intorno allo stabile...un tavolo in muratura è circondato da sedie di vari materiali...qui probabilmente veniva consumata la cena o il pranzo durante il periodo estivo. C’è qualcosa però che getta ombra su quella che potrebbe essere la consuetudine di una normale famiglia…ebbene, si eleva proprio accanto alla tavola, un enorme blocco di cemento con incastrata al centro una grossa croce di legno!ai piedi di esso un mucchio di legna e residui di erbacce e terra, il marciume regna indisturbato. Tante le ipotesi buttate giù e nessun dettaglio particolare che possa dare valore ad almeno una di esse. Ci spostiamo un po’ più in là, tazze e tazzine giacciono a terra, alcune colme di acqua piovana, altre rotte. Le stranezze non finiscono ancora…adesso è il turno delle scarpe e delle ciabatte! Vi chiederete...COSA!? Ecco adesso ve lo racconto...
Sparse ovunque ci sono calzature di ogni genere e taglia, dalla pantofola da camera alla scarpa da tennis! Anche se fosse entrato qualcuno prima di noi, perché lanciare o lasciare le scarpe in giardino?Mah...
Un materasso padroneggia quasi vicino l’entrata secondaria della casa, è completamente rotto, si vedono le molle e l’imbottitura interna, alle spalle un tappeto (nel vero senso della parola!) di cavi svuotati dal loro materiale conduttore interno. La terra sulla quale è stato costruito l’edificio è indubbiamente di fungaia, si evince dalla grande quantità di funghi trovati quà e là. Appurato che il giardino era stato esplorato tutto, adesso la nostra attenzione andava di diritto all’interno della Villa.
Entrare è stato davvero molto semplice, un garage dalla serranda spalancata era la via.
Varcata la soglia ci troviamo in quello che ormai era diventato un magazzino, mobili smontati erano accatastati tutti da un lato, dall’altro tanti oggetti tra i quali una bellissima lampada a piantana di colore bianco. Fin qui l’aria che si respira è tranquilla, il tempo sembra essersi fermato e la conferma ci viene data dalla camera che si trova esattamente oltre tre gradini rispetto al garage. Ha l’aspetto di una sala hobby…la cucina è in muratura,bellissima direi! Ci sono ancora oggettini d’arredo e articoli di genere alimentare; il sale fino e grosso, la pasta, la farina, l’olio per friggere e condire. Quello che invece è stato smontato e portato via è la cucina a gas. Sul tavolo un portafrutta, delle candele e un quotidiano risalente agli anni ‘70. Ci guardiamo bene attorno poiché il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo; spesso gli stabili vengono abbandonati perché eventi sismici li rendono inagibili e questo potrebbe essere uno di quelli. Le crepe sui muri mettono timore, sono larghe talmente tanto che si riesce a vedere oltre e i pavimenti hanno delle pendenze assurde! Ormai siamo in pista però, e bisogna che con le dovute precauzioni portiamo a termine l’esplorazione. La sala hobby è veramente grande, c’è un bagnetto piccolino ma comunque completo dei sanitari e una vasca da bagno dalle dimensioni standard, il colore scelto per le mattonelle è l’azzurro. Gli accappatoi sono ancora appesi dietro la porta e nel lavandino ci sono prodotti per l’igiene della persona. Ora ci spostiamo nella parte dedicata allo svago…sulle pareti quadri appesi ricordano la pubblicità di bevande in particolare, un divanetto azzurro è messo in direzione del camino, anch’esso in muratura porta ancora i segni dell’ultimo focolare acceso. Una portafinestra di ampie dimensioni si affaccia su un vialetto che conduce direttamente in giardino, appese al soffitto due carinissime fioriere in vimini. Torniamo verso l’uscita della stanza…una scala aspetta di essere salita per farci visitare il piano alto.
Sempre con molta attenzione andiamo su...davanti a noi un bagno...è strano però, perché oltre c’è una sorta di balcone precario..si vede talmente bene la pericolosità che decidiamo di non avventurarci. Alla sua destra un’altra cucina...sembra quasi accogliente...lavandino in acciaio incassato in un mobile di legno bianco ha ancora su di esso svariati oggetti da cucina,sul lato opposto una poltrona di vimini chiaro con un cuscino tondo rosso e un mobile credenza ancora carico di barattoli e barattolini. Nel silenzio della stanza sento dei rumori che mi colpiscono al centro del petto fino a farmi fermare. Resto immobile, quasi pietrificata…non sono i colleghi ne sono sicura! Un brivido violento mi attanaglia! Ci metto qualche minuto a riprendermi, mi convinco sia solo un attimo di suggestione e Comunque non posso permettermi di lasciar campo alle emozioni perché ho un’esplorazione da portare avanti!
Scruto guardo e un momento dopo….cavolo c’è un pezzo di alveare gigante a terra! Non posso avvicinarmi perché le condizioni della stanza non me lo permettono purtroppo, e quindi sono costretta ad uscire e andare oltre.
Esattamente dalla parte opposta alla cucina abbiamo una grande sala, diciamo che la disposizione delle camere è particolare perché subito all’interno di questo salone si aprono le porte delle camere da letto. Ma andiamo in ordine…la sala di cui parlavo pocanzi ha un maestoso camino,molto più grande di quello della sala hobby! È dipinto di color bordeaux e sembra costruito con dei pannelli data la fluidità dell’aspetto. Al posto di un divano c’è un letto singolo, la struttura è in legno chiaro e dalla linea essenziale,in fondo è vuoto, l’arredamento è stato portato via, tranne un mobiletto dove sopra c’è ancora la tv a tubo catodico. Sempre andando in ordine entriamo quindi nella prima camera da letto...è molto buia poiché la finestra e la persiana sono serrate, ci aiutiamo quindi con i faretti. Il letto se così possiamo chiamarlo, è matrimoniale, c’è solo la rete e la testiera in legno scuro, a terra tanti libri di genere giallo e thriller e l’armadio con lo specchio sulle ante. È aperto e disordinato, come se qualcuno ci avesse frugato dentro. Niente di particolarmente interessante ci tratteneva ancora all’interno quindi andiamo avanti...
La stanza da letto successiva era sicuramente di due bambine; arredamento bianco e rosa, elegante nella sua semplicità. Un materasso è a terra...osserviamo bene l’ambiente circostante…niente di particolarmente rilevante fino al momento in cui vediamo qualcosa che è intrappolato tra la persiana e il vetro dell’unica finestra chiusa in quella stanza. Non crediamo ai nostri occhi! Uno, anzi due alveari GIGANTI!!! Impressionanti veramente! Con cura vediamo di appurare che siano ormai vuoti e dopo averlo stabilito data la chiarezza, ci soffermiamo a riflettere sulla maestria e la meticolosità del lavoro che svolgono le Api. Sembrano sculture, sono dei favi meravigliosi! Guardandoci iniziamo a chiederci quanti altri ne avremmo potuti trovare e quindi continuando la nostra esplorazione cominciamo ad osservare attentamente anche tutte le finestre. Uscendo ci dirigiamo verso un piccolo corridoio…da un lato una finestra dove troviamo al posto dei favi un mucchio di api cicciottelle morte, dall’altro una sorta di scala che sicuramente ci avrebbe diretto in soffitta. Uso il condizionale perché c’era una puzza talmente forte che ci ha convinto quasi subito a non salire considerando anche la pericolosità delle condizioni della casa. Alla fine del corridoio l’ennesima camera da letto…buia e dal forte odore di chiuso, dava l’impressione fosse una stanza per gli ospiti; il letto non c’era più, rimaneva solo un grande armadio in parte smontato e una toeletta con lo specchio ovale. L’idea di cercare altri favi in giro non ci aveva abbandonati, quindi ormai a fine esplorazione e diretti all’uscita ci facciamo il giro di tutte le finestre. Come va a finire? Beh finisce che troviamo altri favi uno dei quali sembrava quasi raffigurare un teschio! Che spettacolo!! Stavolta ripercorrendo il viale per uscire, anziché discutere su ciò che abbiamo visto all’interno di quelle mura e dei reperti ci siamo trovati a parlare di natura! Ahahahahahah! Un saluto dal team Real Urbex e alla prossima esplorazione!
Un cancello in ferro aperto e un viale alberato lunghissimo ci fanno strada verso una bellissima tenuta in completo abbandono. Sotto le nostre scarpe, la terra e le foglie sono come un tappeto morbido, i nostri sguardi incontrano un cielo azzurro come il mare attraverso i rami e le foglie degli alberi.
Con la nostra attrezzatura in mano eccoci arrivati nel giardino della casa...qualche minuto per fare il punto della situazione e via, si parte. Iniziamo proprio da qui! Il terreno non è molto grande e gira tutto intorno allo stabile...un tavolo in muratura è circondato da sedie di vari materiali...qui probabilmente veniva consumata la cena o il pranzo durante il periodo estivo. C’è qualcosa però che getta ombra su quella che potrebbe essere la consuetudine di una normale famiglia…ebbene, si eleva proprio accanto alla tavola, un enorme blocco di cemento con incastrata al centro una grossa croce di legno!ai piedi di esso un mucchio di legna e residui di erbacce e terra, il marciume regna indisturbato. Tante le ipotesi buttate giù e nessun dettaglio particolare che possa dare valore ad almeno una di esse. Ci spostiamo un po’ più in là, tazze e tazzine giacciono a terra, alcune colme di acqua piovana, altre rotte. Le stranezze non finiscono ancora…adesso è il turno delle scarpe e delle ciabatte! Vi chiederete...COSA!? Ecco adesso ve lo racconto...
Sparse ovunque ci sono calzature di ogni genere e taglia, dalla pantofola da camera alla scarpa da tennis! Anche se fosse entrato qualcuno prima di noi, perché lanciare o lasciare le scarpe in giardino?Mah...
Un materasso padroneggia quasi vicino l’entrata secondaria della casa, è completamente rotto, si vedono le molle e l’imbottitura interna, alle spalle un tappeto (nel vero senso della parola!) di cavi svuotati dal loro materiale conduttore interno. La terra sulla quale è stato costruito l’edificio è indubbiamente di fungaia, si evince dalla grande quantità di funghi trovati quà e là. Appurato che il giardino era stato esplorato tutto, adesso la nostra attenzione andava di diritto all’interno della Villa.
Entrare è stato davvero molto semplice, un garage dalla serranda spalancata era la via.
Varcata la soglia ci troviamo in quello che ormai era diventato un magazzino, mobili smontati erano accatastati tutti da un lato, dall’altro tanti oggetti tra i quali una bellissima lampada a piantana di colore bianco. Fin qui l’aria che si respira è tranquilla, il tempo sembra essersi fermato e la conferma ci viene data dalla camera che si trova esattamente oltre tre gradini rispetto al garage. Ha l’aspetto di una sala hobby…la cucina è in muratura,bellissima direi! Ci sono ancora oggettini d’arredo e articoli di genere alimentare; il sale fino e grosso, la pasta, la farina, l’olio per friggere e condire. Quello che invece è stato smontato e portato via è la cucina a gas. Sul tavolo un portafrutta, delle candele e un quotidiano risalente agli anni ‘70. Ci guardiamo bene attorno poiché il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo; spesso gli stabili vengono abbandonati perché eventi sismici li rendono inagibili e questo potrebbe essere uno di quelli. Le crepe sui muri mettono timore, sono larghe talmente tanto che si riesce a vedere oltre e i pavimenti hanno delle pendenze assurde! Ormai siamo in pista però, e bisogna che con le dovute precauzioni portiamo a termine l’esplorazione. La sala hobby è veramente grande, c’è un bagnetto piccolino ma comunque completo dei sanitari e una vasca da bagno dalle dimensioni standard, il colore scelto per le mattonelle è l’azzurro. Gli accappatoi sono ancora appesi dietro la porta e nel lavandino ci sono prodotti per l’igiene della persona. Ora ci spostiamo nella parte dedicata allo svago…sulle pareti quadri appesi ricordano la pubblicità di bevande in particolare, un divanetto azzurro è messo in direzione del camino, anch’esso in muratura porta ancora i segni dell’ultimo focolare acceso. Una portafinestra di ampie dimensioni si affaccia su un vialetto che conduce direttamente in giardino, appese al soffitto due carinissime fioriere in vimini. Torniamo verso l’uscita della stanza…una scala aspetta di essere salita per farci visitare il piano alto.
Sempre con molta attenzione andiamo su...davanti a noi un bagno...è strano però, perché oltre c’è una sorta di balcone precario..si vede talmente bene la pericolosità che decidiamo di non avventurarci. Alla sua destra un’altra cucina...sembra quasi accogliente...lavandino in acciaio incassato in un mobile di legno bianco ha ancora su di esso svariati oggetti da cucina,sul lato opposto una poltrona di vimini chiaro con un cuscino tondo rosso e un mobile credenza ancora carico di barattoli e barattolini. Nel silenzio della stanza sento dei rumori che mi colpiscono al centro del petto fino a farmi fermare. Resto immobile, quasi pietrificata…non sono i colleghi ne sono sicura! Un brivido violento mi attanaglia! Ci metto qualche minuto a riprendermi, mi convinco sia solo un attimo di suggestione e Comunque non posso permettermi di lasciar campo alle emozioni perché ho un’esplorazione da portare avanti!
Scruto guardo e un momento dopo….cavolo c’è un pezzo di alveare gigante a terra! Non posso avvicinarmi perché le condizioni della stanza non me lo permettono purtroppo, e quindi sono costretta ad uscire e andare oltre.
Esattamente dalla parte opposta alla cucina abbiamo una grande sala, diciamo che la disposizione delle camere è particolare perché subito all’interno di questo salone si aprono le porte delle camere da letto. Ma andiamo in ordine…la sala di cui parlavo pocanzi ha un maestoso camino,molto più grande di quello della sala hobby! È dipinto di color bordeaux e sembra costruito con dei pannelli data la fluidità dell’aspetto. Al posto di un divano c’è un letto singolo, la struttura è in legno chiaro e dalla linea essenziale,in fondo è vuoto, l’arredamento è stato portato via, tranne un mobiletto dove sopra c’è ancora la tv a tubo catodico. Sempre andando in ordine entriamo quindi nella prima camera da letto...è molto buia poiché la finestra e la persiana sono serrate, ci aiutiamo quindi con i faretti. Il letto se così possiamo chiamarlo, è matrimoniale, c’è solo la rete e la testiera in legno scuro, a terra tanti libri di genere giallo e thriller e l’armadio con lo specchio sulle ante. È aperto e disordinato, come se qualcuno ci avesse frugato dentro. Niente di particolarmente interessante ci tratteneva ancora all’interno quindi andiamo avanti...
La stanza da letto successiva era sicuramente di due bambine; arredamento bianco e rosa, elegante nella sua semplicità. Un materasso è a terra...osserviamo bene l’ambiente circostante…niente di particolarmente rilevante fino al momento in cui vediamo qualcosa che è intrappolato tra la persiana e il vetro dell’unica finestra chiusa in quella stanza. Non crediamo ai nostri occhi! Uno, anzi due alveari GIGANTI!!! Impressionanti veramente! Con cura vediamo di appurare che siano ormai vuoti e dopo averlo stabilito data la chiarezza, ci soffermiamo a riflettere sulla maestria e la meticolosità del lavoro che svolgono le Api. Sembrano sculture, sono dei favi meravigliosi! Guardandoci iniziamo a chiederci quanti altri ne avremmo potuti trovare e quindi continuando la nostra esplorazione cominciamo ad osservare attentamente anche tutte le finestre. Uscendo ci dirigiamo verso un piccolo corridoio…da un lato una finestra dove troviamo al posto dei favi un mucchio di api cicciottelle morte, dall’altro una sorta di scala che sicuramente ci avrebbe diretto in soffitta. Uso il condizionale perché c’era una puzza talmente forte che ci ha convinto quasi subito a non salire considerando anche la pericolosità delle condizioni della casa. Alla fine del corridoio l’ennesima camera da letto…buia e dal forte odore di chiuso, dava l’impressione fosse una stanza per gli ospiti; il letto non c’era più, rimaneva solo un grande armadio in parte smontato e una toeletta con lo specchio ovale. L’idea di cercare altri favi in giro non ci aveva abbandonati, quindi ormai a fine esplorazione e diretti all’uscita ci facciamo il giro di tutte le finestre. Come va a finire? Beh finisce che troviamo altri favi uno dei quali sembrava quasi raffigurare un teschio! Che spettacolo!! Stavolta ripercorrendo il viale per uscire, anziché discutere su ciò che abbiamo visto all’interno di quelle mura e dei reperti ci siamo trovati a parlare di natura! Ahahahahahah! Un saluto dal team Real Urbex e alla prossima esplorazione!