LA VILLA DEI DIPINTI – INDAGINE PARANORMAL
30 Novembre 2022LA PICCOLA CHIESETTA DEI PUTTI
16 Gennaio 2023Nascosta tra gli alberi e l’alta vegetazione, un piccolo edificio, quasi completamente mangiato dalla natura, stimola in noi curiosità e interesse. Fresco pungente, sole timido e scarpe bagnate dall’erba alta e umida…ecco che con i nostri zaini pieni di emozioni raccolte nei luoghi precedenti ci incamminiamo verso l’ignoto.
Un paio di scalini e un portone in legno ormai fradicio ci invitano ad entrare.
L’ambiente è molto piccolo e a suo tempo credo bastasse il calore della fede e dei fedeli a scaldare; in fondo abbiamo quel che rimane di un altare e pendono dal soffitto delle stelle composte da neon, probabilmente utilizzate nelle festività.
Purtroppo guardandoci attorno è sempre più evidente che qualcuno ha utilizzato questo luogo sacro per svuotare la propria cantina. Un televisore vintage a tubo catodico giace a terra, una panchina in vimini sorregge una piccola bicicletta arrugginita ma molto carina, e infine un cucinino da alimentare a bombola è appoggiato su di una sedia. Dalla disposizione degli oggetti, si evince che chi li ha lasciati in fondo potesse essere dispiaciuto…
Le pareti di colore beige scuro sono coperte di polvere e ragnatele, raccolti nei nostri pensieri, nonostante l’ambiente così inquinato da quegli oggetti estranei, riusciamo però a percepire la magia che solo un luogo sacro può trasmettere in maniera così forte. Stiamo per uscire ma…come abbiamo fatto a non vederlo?… è così imponente!… un confessionale ancora in ottime condizione è lì, solo soletto, per ricordare che il suo lavoro era quello di oscurare il volto, di chi in preda a vergogna e disagio, chiedeva fortemente ad un pastore del signore, di sollevarlo dalle sue colpe e angoscie…
Fuori dall’edificio passeggiamo per qualche minuto in una specie di giardino, c’è una tavola fatta di listelli di legno, una fontana a muro e dei fiori bellissimi invernali; non sappiamo se fosse di pertinenza o no alla chiesa, ma in quel momento grazie ai raggi del sole ha portato ristoro ai nostri corpi freddi e inumiditi.
La nostra esplorazione termina qui, vi aspettiamo la prossima settimana!
Real Urbex
Un paio di scalini e un portone in legno ormai fradicio ci invitano ad entrare.
L’ambiente è molto piccolo e a suo tempo credo bastasse il calore della fede e dei fedeli a scaldare; in fondo abbiamo quel che rimane di un altare e pendono dal soffitto delle stelle composte da neon, probabilmente utilizzate nelle festività.
Purtroppo guardandoci attorno è sempre più evidente che qualcuno ha utilizzato questo luogo sacro per svuotare la propria cantina. Un televisore vintage a tubo catodico giace a terra, una panchina in vimini sorregge una piccola bicicletta arrugginita ma molto carina, e infine un cucinino da alimentare a bombola è appoggiato su di una sedia. Dalla disposizione degli oggetti, si evince che chi li ha lasciati in fondo potesse essere dispiaciuto…
Le pareti di colore beige scuro sono coperte di polvere e ragnatele, raccolti nei nostri pensieri, nonostante l’ambiente così inquinato da quegli oggetti estranei, riusciamo però a percepire la magia che solo un luogo sacro può trasmettere in maniera così forte. Stiamo per uscire ma…come abbiamo fatto a non vederlo?… è così imponente!… un confessionale ancora in ottime condizione è lì, solo soletto, per ricordare che il suo lavoro era quello di oscurare il volto, di chi in preda a vergogna e disagio, chiedeva fortemente ad un pastore del signore, di sollevarlo dalle sue colpe e angoscie…
Fuori dall’edificio passeggiamo per qualche minuto in una specie di giardino, c’è una tavola fatta di listelli di legno, una fontana a muro e dei fiori bellissimi invernali; non sappiamo se fosse di pertinenza o no alla chiesa, ma in quel momento grazie ai raggi del sole ha portato ristoro ai nostri corpi freddi e inumiditi.
La nostra esplorazione termina qui, vi aspettiamo la prossima settimana!
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