IL BORGO FANTASMA DEI FICHI D’INDIA
17 Ottobre 2022IL CASTELLO DEI SANTI – pt.2
1 Novembre 2022Un lungo sentiero in mezzo alla natura, il freddo autunno fra i capelli e la gioia di arrivare laddove in pochi sono mai stati.
Scendiamo dall’auto, e dopo aver preparato per bene tutta la strumentazione ci incamminiamo verso quello che è un vero castello medievale. Secondo la storia, l’edificazione dello stabile risale al secolo XIV, fu saccheggiato e distrutto per ben due volte, nel 1480 e nel 1491. Fu proprietà di diverse famiglie e raggiunse stabilità, pregio e tranquillità solo nel 1624 quando finalmente chi ne entrò in possesso, lo trasformò in un luogo per trascorrere delle favolose e rilassanti vacanze estive.
La sua maestosità è sconvolgente, nel silenzio della natura vibrano rumorosi i colpi di fucile di alcuni cacciatori; impegnati a prendere visione di come svolgere al meglio l’esplorazione giriamo attorno alle mura, laddove ancora è possibile, poiché la vegetazione sta infestando parecchio il luogo.
La piccola chiesa
Dopo aver ispezionato la parte esterna, ci troviamo ora davanti ad un portone di legno color rossiccio semiaperto, saliamo i gradini in pietra che lo precedono ed entriamo.Davanti a noi si apre un panorama meraviglioso!
È una piccola chiesa, le condizioni non sono delle migliori e bisogna fare estrema attenzione.
A terra mucchi di calcinacci, le panche per far sedere e pregare i fedeli sono impolverate, alcune spaccate dalla caduta di pezzi di intonaco dal soffitto.
Alla nostra sinistra c’è un confessionale,la grata che oscura il viso del peccatore al parroco è arrugginita, all’interno vi è ancora adagiata una candela sottile e bianca, che all’apparenza sembra non essere mai stata utilizzata.
Al centro, come è semplice immaginare, c’è un altare, non è dei più classici anzi è davvero particolare! La base è un grosso tronco di legno mentre il piano è in marmo grigio chiaro. Sopra di esso c’è uno scritto in latino, leggendo scopriamo che veniva utilizzato per le funzioni funebri.
Continuando a girare veniamo catturati dalla bellezza di alcuni affreschi che purtroppo a causa della trascuratezza del posto, stanno piano piano cadendo giù a pezzi, così come gli stucchi; uno bello grosso è proprio davanti ai miei piedi e il suo crollo dalla parete ha scoperto la trave portante che si trova incastonata nel muro.
Il reperto più bello, secondo me, che si trova in questa piccola chiesa, è una targa in marmo color giallo dalle venature bianche, che ricorda uno degli ultimi proprietari del luogo e che porta la data del 1984.
Ancora qualche minuto per terminare gli ultimi scatti e usciamo.
La nostra esplorazione continuerà la prossima settimana!
A presto
Il Team di Real Urbex