LA VILLA DEL DOTTORE – PT.2
6 Giugno 2022LA VILLA DEL DOTTORE – PT.4
20 Giugno 2022Entrando, alla nostra destra c’è la struttura di un letto singolo, è in ferro di colore azzurro, un mobile di legno, vecchio e scolorito ha le ante semiaperte e sopra di essi tanti fogli e documenti. Alla fine di questo corridoio un portoncino in legno verde è chiuso, serrato, a destra e sinistra due stanze, vediamo cosa rimane all’interno…dettaglio da non trascurare è un bel buco coperto da due assi di legno sopra il quale dobbiamo assolutamente evitare di camminarci.
Entriamo nella stanza a sinistra, è molto luminosa, scarna.
A destra l’ennesimo portone in legno verde, anche qui serrato e a destra notiamo un altro varco che però si vede benissimo, è stato murato e neanche da troppo tempo; immagino che questa modifica sia stata apportata solo qualche anno dopo l’abbandono, ma il motivo è e rimarrà per sempre sconosciuto. Usciamo per dirigerci nella camera difronte, sempre facendo attenzione al buco nel pavimento, entriamo.
Possiamo definire quest’area come un magazzino, qui giacciono tante belle cose; maggior sorpresa l’abbiamo quando i nostri occhi incontrano una barca a motore, è coperta benissimo ed è messa su un supporto specifico. Le pale e il corpo motore sono di un bel blu, purtroppo ricoperto ormai da strati di polvere e ragnatele.
Più avanti, una bicicletta da donna di colore rosa e un ciclomotore, di quelli ormai vintage, di colore bianco sono legati assieme. Qui dentro è buio, ma minuziosamente cerchiamo di scoprire più cose possibile. Uno slittino da neve in legno chiaro, è adagiato davanti ad una pila di scatoloni, bellissimo ed integro! Ci sono ancora attaccate le piccole corde alle estremità davanti e la mente ci porta ad immaginare le risate di chi un tempo quello slittino lo cavalcava su soffice neve bianca.
Come in tutti i magazzini che si rispettano, anche qui troviamo strumenti da lavoro per la manutenzione del giardino, una sega a mano e una un po’ più grande, di quelle a filo, sono appese al muro. Le caratteristiche strutturali di questa stanza sono palesemente uguali alla precedente, un varco murato da un lato e un portone di legno verde serrato dall’altro.
Arrivate alla conclusione di aver esplorato ormai tutto, Asia ed io decidiamo di raggiungere gli altri, dove saranno? Ci lasciamo guidare dalle voci che fanno eco tra le mura dello stabile…
Saliamo la scalinata che ci porterà al punto di partenza per proseguire poi verso il piano superiore, quello più alto. Le pareti sono affrescate, i colori utilizzati sono le tonalità del grigio; davanti a noi è raffigurata una porta, talmente bella da sembrare reale. Mi guardo attorno girando su me stessa a 360 gradi per cercare di capire velocemente quello che mi circonda.
Intanto faccio chiarezza sugli affreschi…rappresentano delle colonne, raffigurazione che arriva fino alla porta sempre disegnata, descritta precedentemente.
Davanti a me, in alto, c’è una sorta di balcone che funge però, anche da corridoio tra una zona e l’altra della casa per quel che concerne il piano superiore, ovvero la parte dove ancora non mi sono addentrata. Concentrandomi e scrutando a fondo le parti, noto che tra gli affreschi due motti sono scritti esattamente al centro delle pareti. Mi sembra chiaro esprimano pensieri e concetti dell’allora proprietario, riguardo le persone che, in un certo senso avrebbero potuto invidiare e augurare sfortunati eventi alla sua famiglia. Tali motti così dichiaravano: “L’INVIDIA ED IL MALANIMO NON NUOCCIANO” e “LIETI E PROSPERI EVENTI NON MANCHINO”.
Il soffitto è anch’esso affrescato, una cornice centrale, ha nel suo interno, la raffigurazione di un volatile dal nero piumaggio, accanto un altro disegno, le quali condizioni non danno la possibilità di distinzione. Il tutto è arricchito da un semplicissimo lampadario di forma sferica e di colore bianco, che ancora pende dal centro della cornice e a sua volta, dal centro del soffitto.
La nostra avventura continuerà lunedì prossimo!
Il Team di Real Urbex
Entriamo nella stanza a sinistra, è molto luminosa, scarna.
A destra l’ennesimo portone in legno verde, anche qui serrato e a destra notiamo un altro varco che però si vede benissimo, è stato murato e neanche da troppo tempo; immagino che questa modifica sia stata apportata solo qualche anno dopo l’abbandono, ma il motivo è e rimarrà per sempre sconosciuto. Usciamo per dirigerci nella camera difronte, sempre facendo attenzione al buco nel pavimento, entriamo.
Possiamo definire quest’area come un magazzino, qui giacciono tante belle cose; maggior sorpresa l’abbiamo quando i nostri occhi incontrano una barca a motore, è coperta benissimo ed è messa su un supporto specifico. Le pale e il corpo motore sono di un bel blu, purtroppo ricoperto ormai da strati di polvere e ragnatele.
Più avanti, una bicicletta da donna di colore rosa e un ciclomotore, di quelli ormai vintage, di colore bianco sono legati assieme. Qui dentro è buio, ma minuziosamente cerchiamo di scoprire più cose possibile. Uno slittino da neve in legno chiaro, è adagiato davanti ad una pila di scatoloni, bellissimo ed integro! Ci sono ancora attaccate le piccole corde alle estremità davanti e la mente ci porta ad immaginare le risate di chi un tempo quello slittino lo cavalcava su soffice neve bianca.
Come in tutti i magazzini che si rispettano, anche qui troviamo strumenti da lavoro per la manutenzione del giardino, una sega a mano e una un po’ più grande, di quelle a filo, sono appese al muro. Le caratteristiche strutturali di questa stanza sono palesemente uguali alla precedente, un varco murato da un lato e un portone di legno verde serrato dall’altro.
Arrivate alla conclusione di aver esplorato ormai tutto, Asia ed io decidiamo di raggiungere gli altri, dove saranno? Ci lasciamo guidare dalle voci che fanno eco tra le mura dello stabile…
Saliamo la scalinata che ci porterà al punto di partenza per proseguire poi verso il piano superiore, quello più alto. Le pareti sono affrescate, i colori utilizzati sono le tonalità del grigio; davanti a noi è raffigurata una porta, talmente bella da sembrare reale. Mi guardo attorno girando su me stessa a 360 gradi per cercare di capire velocemente quello che mi circonda.
Intanto faccio chiarezza sugli affreschi…rappresentano delle colonne, raffigurazione che arriva fino alla porta sempre disegnata, descritta precedentemente.
Davanti a me, in alto, c’è una sorta di balcone che funge però, anche da corridoio tra una zona e l’altra della casa per quel che concerne il piano superiore, ovvero la parte dove ancora non mi sono addentrata. Concentrandomi e scrutando a fondo le parti, noto che tra gli affreschi due motti sono scritti esattamente al centro delle pareti. Mi sembra chiaro esprimano pensieri e concetti dell’allora proprietario, riguardo le persone che, in un certo senso avrebbero potuto invidiare e augurare sfortunati eventi alla sua famiglia. Tali motti così dichiaravano: “L’INVIDIA ED IL MALANIMO NON NUOCCIANO” e “LIETI E PROSPERI EVENTI NON MANCHINO”.
Il soffitto è anch’esso affrescato, una cornice centrale, ha nel suo interno, la raffigurazione di un volatile dal nero piumaggio, accanto un altro disegno, le quali condizioni non danno la possibilità di distinzione. Il tutto è arricchito da un semplicissimo lampadario di forma sferica e di colore bianco, che ancora pende dal centro della cornice e a sua volta, dal centro del soffitto.
La nostra avventura continuerà lunedì prossimo!
Il Team di Real Urbex