LA COLONIA ABBANDONATA – PT.1
28 Marzo 2022LA COLONIA ABBANDONATA – PT.3
11 Aprile 2022La struttura principale è enorme, parliamo di 3 piani molto ampi, in questo articolo ci sarà un sunto delle aree più belle e fondamentali.
Sala reception
Nonostante il tempo trascorso il bellissimo salone è ancora più o meno ordinato.
Poltrone in tessuto,tavolini,e credenze ancora piene di bicchieri padroneggiano.
Su di un banchetto ci sono dei contenitori in legno colmi di posate in acciaio, pulite e quasi lucide, in vari angoli vasi di piante finte decorano l’ambiente. Così grande e spazioso il salone ha in fondo un angolo per la reception degli ospiti, è in legno color ciliegio. A sinistra una porta spalancata ci consente di entrare in una cucina stile industriale; mobili e pensili in acciaio, al loro interno ospitano centinaia di stoviglie e ceramiche da portata, su di una grossa macchina a gas, vi sono ancora due caffettiere classiche. Appoggiati ad una parete un paio di frigoriferi, sempre a carattere industriale hanno smesso ormai da tempo, di emettere il rumore tipico da funzionamento. Uscendo, alla nostra sinistra, un’altra porta ci accompagna invece , nell’area dove si dislocano le camere da letto, i bagni e un’altra cucina, che in questo caso ha tutto lo stile di quelle classiche residenziali. Ogni camera da letto ha il proprio bagno, non sempre ricavato al suo interno e di differenti dimensioni.
Tornando alle camere da letto, possiamo dire che sono davvero diverse una dall’ altra, alcune con tre letti singoli, altre doppie e altre ancora matrimoniali. Luminosissime, alcune sono arredate completamente anche dalla biancheria. Accanto ad una di esse si sviluppa una camera dedicata a svago e relax; un tavolo rettangolare, poltrone, divani e angolo tv; all’interno parecchie raffigurazioni religiose ci lasciano un attimo perplessi, poiché, considerando anche la piccola chiesetta esterna, arriviamo alla conclusione che la gestione della colonia fosse in mano a suore o frati.
Garage o cucina? Piano terra misterioso
Il titolo parla da solo, siamo al piano terra…letti scrivanie e addirittura uno scooter sono disposti ai lati della stanza, all’interno due grandi frigo bianchi e lavandini in acciaio a carattere industriale. Non mancano stoviglie, alcune sporche di cibo altre tirate a lucido ci mandano un po’ fuori strada poiché le nostre teorie a questo punto iniziano a vacillare riguardo la gestione e l’utilizzo del posto. Non ha senso tutta questa miscellanea di cose…addirittura un albero da ospedale, di quelli utilizzati per le flebo.
Nel complesso tutto molto affascinante ma continuiamo a girare cercando di dare risposte a tutte le nostre nuove domande e supposizioni.
Il proseguo dell’esplorazione di tutti i piani mette in evidenza sia la consistente quantità di posti letto con camere che contengono addirittura fino a 6 letti, stanze altrettanto piene che sembrano quasi rifugi di fortuna e per ultima ma non per importanza, una camera enorme con all’interno una grande quantità di dame ormai vuote che all’epoca contenevano buon vino, e tante bottiglie di conserva fatta in casa, ormai habitat naturale di funghi e muffe.
L’attico
Arrivati all’ultimo piano, azzardiamo una visita veloce sul tetto. Giusto il tempo di prendere una boccata d’aria fresca, ci rendiamo conto che stare lì potrebbe essere pericoloso, non tanto per la precarietà delle condizioni quanto per tutto l’eternit presente. Ebbene, qualche scatto veloce al panorama chiude così la nostra esplorazione.
Sala reception
Nonostante il tempo trascorso il bellissimo salone è ancora più o meno ordinato.
Poltrone in tessuto,tavolini,e credenze ancora piene di bicchieri padroneggiano.
Su di un banchetto ci sono dei contenitori in legno colmi di posate in acciaio, pulite e quasi lucide, in vari angoli vasi di piante finte decorano l’ambiente. Così grande e spazioso il salone ha in fondo un angolo per la reception degli ospiti, è in legno color ciliegio. A sinistra una porta spalancata ci consente di entrare in una cucina stile industriale; mobili e pensili in acciaio, al loro interno ospitano centinaia di stoviglie e ceramiche da portata, su di una grossa macchina a gas, vi sono ancora due caffettiere classiche. Appoggiati ad una parete un paio di frigoriferi, sempre a carattere industriale hanno smesso ormai da tempo, di emettere il rumore tipico da funzionamento. Uscendo, alla nostra sinistra, un’altra porta ci accompagna invece , nell’area dove si dislocano le camere da letto, i bagni e un’altra cucina, che in questo caso ha tutto lo stile di quelle classiche residenziali. Ogni camera da letto ha il proprio bagno, non sempre ricavato al suo interno e di differenti dimensioni.
È evidente che questa location sia ancora a molti sconosciuta, poiché tutto è più o meno al proprio posto e non si evidenziano grossi danni, se non quelli causati dall’abbandono e da eventi sismici e climatici.
Garage o cucina? Piano terra misterioso
Il titolo parla da solo, siamo al piano terra…letti scrivanie e addirittura uno scooter sono disposti ai lati della stanza, all’interno due grandi frigo bianchi e lavandini in acciaio a carattere industriale. Non mancano stoviglie, alcune sporche di cibo altre tirate a lucido ci mandano un po’ fuori strada poiché le nostre teorie a questo punto iniziano a vacillare riguardo la gestione e l’utilizzo del posto. Non ha senso tutta questa miscellanea di cose…addirittura un albero da ospedale, di quelli utilizzati per le flebo.
Nel complesso tutto molto affascinante ma continuiamo a girare cercando di dare risposte a tutte le nostre nuove domande e supposizioni.
Il proseguo dell’esplorazione di tutti i piani mette in evidenza sia la consistente quantità di posti letto con camere che contengono addirittura fino a 6 letti, stanze altrettanto piene che sembrano quasi rifugi di fortuna e per ultima ma non per importanza, una camera enorme con all’interno una grande quantità di dame ormai vuote che all’epoca contenevano buon vino, e tante bottiglie di conserva fatta in casa, ormai habitat naturale di funghi e muffe.
L’attico
Arrivati all’ultimo piano, azzardiamo una visita veloce sul tetto. Giusto il tempo di prendere una boccata d’aria fresca, ci rendiamo conto che stare lì potrebbe essere pericoloso, non tanto per la precarietà delle condizioni quanto per tutto l’eternit presente. Ebbene, qualche scatto veloce al panorama chiude così la nostra esplorazione.